mercoledì 6 febbraio 2008
L'Eterno Dilemma
Un tempo era pratica comune quando veniva presentato al pubblico un nuovo “dramma in musica” aspettare almeno la terza o quarta replica prima di farsene un’opinione sufficientemente consapevole da poterne scrivere una recensione.
Questo è quello che accadeva spesso, non sempre, ai tempi in cui Rossini e Donizetti giravano l’Europa con le loro opere e in cui i critici musicali si prendevano tempo per metabolizzare le novità e capirne fino in fondo la portata.
Ci penso spesso perché è un fatto che mi dà sempre parecchio da riflettere.
Di conseguenza provo a capire quale sia il mio modo di pormi verso la mia passione cinematografica e arrivo a chiedermi dopo quanto tempo si dovrebbe provare ad esprimere le proprie emozioni ed idee su un film e/o dopo quante visioni.
Se un film d’impatto mi piace e poi me ne dimentico succederebbe probabilmente che a caldo ne parlerei bene mentre a freddo il giudizio potrebbe essere molto diverso. Dove sta dunque la “verità”?
A volte capita invece che le cose emergono col tempo sia positive che negative ribaltando di conseguenza i giudizi e anche qui il dubbio rimane lo stesso.
Oppure ci sono film che da una seconda o terza visione guadagnano mentre altri ne risultano irrimediabilmente ridimensionati: qual è dunque il valore “vero”?
Tante domande, chissà che strada facendo avrò qualche risposta in più…

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posted by Martin at 15:56 | Permalink |


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