(Perdita Durango)
Regia: Álex de la Iglesia
Produzione: Messico/USA/Spagna
Anno: 1997
Genere: Crimine senza redenzione
C’è stile in abbondanza e c’è la grottesca grossolana ruvidità visiva e psicologica dei personaggi, estremi e in perenne lotta e fuga, eppure pare che il viaggio stavolta giri spesso a vuoto con solo qualche violento lampo di lucidità.
Per i fan di De la Iglesia.
Etichette: Cinema Ispanico, Javier Bardem, Messico, On the road, Perdita Durango, Rosie Perez
At 5/09/2008 05:33:00 PM, Martin
@christian:
anche lo "stile" come sempre mi è piaciuto ma in fondo ammetto un po' di delusione.
@claudio:
allora te lo consiglio, non è uno dei miei registi preferiti ma fra i miei registi di "culto".
Si passa dalle prime opere caciarone ed esagerate come El dia de la bestia a film altrettanto grotteschi ma più maturi come La Comunidad. Questo sta un po' in mezzo in una specie di fase "messicana".
@luciano:
è proprio lo stesso personaggio, come in una specie di spinoff (sono tratti da due romanzi di Barry Gifford) ma purtroppo il paragone con la notevole versione lynchiana non regge proprio.
Non mi aveva convinto: i personaggi erano interessanti e ben caratterizzati (più Bardem che lei), ma la storia girava davvero a vuoto, come dici tu...