(Inglourious Basterds)
Regia: Quentin Tarantino
Produzione: USA/Germania
Anno: 2009
Genere: Storico-satirico
Al netto di citazioni e ammiccamenti, in una Francia Occupata fuori dalla storia quanto l'America di un qualsiasi western, quello che rimane è lo sberleffo, verso la violenza nelle sue forme più cruente, verso la consueta divisione morale dei ruoli, verso il cinema e il mondo che lo circonda, ma soprattutto verso noi spettatori intrappolati in un perverso gioco in cui le regole le fa lui, il burattinaio cinefilo di Knoxville.
Merita una visione (e ne invoglia una seconda).
Etichette: Brad Pitt, Christoph Waltz, Guerra, Parigi, Vendetta
At 10/25/2009 06:07:00 PM, Martin
@Luciano:
confesso che anch'io fatico ancora a parlarne e scriverne.
E' come un poliedro di cui intuisco le molteplici facce ma di cui ancora non ne conosco il numero e di cui solo alcune sono riuscito davvero a percepire.
@iosif:
Tarantino è questo. Tipico dei grandi riuscire a sorprendere, spiazzare, far discutere.
Questo a prescindere dal fatto che non tutto in questo Bastardi mi ha convinto.
At 10/28/2009 11:12:00 PM, AlDirektor
Martin, credo che proprio questo suo immenso amore per il cinema gli fa fare determinate cose. E quasi annebbiato dalla sua passione. Non credo che il cinema di Tarantino abbia mai fatto "passi avanti", anche perchè il miglior film di Tarantino rimane fra i suoi primi tutt'ora. Il suo è un cinema fermo, che sperimenta, ma che non si sviluppa rinnovandosi davvero.
At 10/29/2009 09:05:00 AM, Martin
Ecco io invece su questo punto mi permetto di dissentire.
Non penso si possa negare, ad esempio, che Kill Bill abbia aperto un filone nuovo nel cinema di Tarantino, più legato all'immaginario anni '70 e meno a quella certa epica noir-pulp.
E piano piano il citazionismo ha preso il sopravvento sulla struttura stessa dei suoi film.
Poi chiaramente il suo cinema affascina a prescindere quasi dai film stessi ma questo è un discorso (lungo) a parte.
At 10/30/2009 08:22:00 PM, AlDirektor
D'accordo che "Kill Bill" sia una svolta. Quasi un cambio di rotta per Tarantino. Ma non per questo è un'evoluzione del cinema di Tarantino. E' altro quello che appare nel film, certo, è un diverso tipo di "minestrone citazione", ma è sempre quello che Tarantino ama farci vedere da sempre. Non è un altro "tipo" di film. E non è così diverso dai precedenti (tutti ottimi tra l'altro). Potrei essere d'accordo sul fatto che il citazionismo ha sovrastato la matrice Tarantiniana "all'antica" ("Le iene" in particolare), ma non credo che ciò sia un restauro del suo modo di fare i film. Cambia genere, questo è sicuro, ma non basta per farlo nuovo.
At 10/31/2009 07:53:00 PM, Martin
@Al:
tutto chiaro ora!
Se prendiamo in considerazione la "matrice" tarantiniana che percorre tutti i suoi film il tuo discorso diventa certamente più condivisibile.
Da parte mia comunque continuo a rimpiangere ciò che invece non c'è più, ciò che si è perso per strada, quel po' di "polpa" in più che rendeva i suoi film molto più sostanziosi.
Vedremo cosa ci riserva il futuro, quale sarà il prossimo evento che QT ci regalerà.
@Ale:
si si lo avevo capito!!
E anche se non sono del tutto convinto di questo film capisco il tuo entusiasmo.
Averne di altri registi così...
At 11/01/2009 07:35:00 PM, AlDirektor
Bè, guarda Martin, io l'ho presa con filosofia. Non rimpiango ciò che è stato (ma mi piacerebbe vederlo di nuovo, non lo nego), e non condanno cio che è. Apprezzo entrambi i lati di Tarantino (chissà che non abbia altre parti nascoste in serbo per noi). Come hai detto tu, aspetteremo per vedere cosa ci riserva il caro Tarantino nel futuro.
Saluti!
At 11/02/2009 02:49:00 PM, Unknown
anche io ho faticato un sacco a scrivere la "recensione".. e infatti alla fine ci ho rinunciato. Bastardi senza Gloria è un film che va visto tutto d' un fiato, perchè mentre te lo guardi sprigiona un' energia fortissima che ti coinvolge inchiodandoti alla sedia fino alla fine. non se ne parla dopo, forse perchè cè poco da dire, ma soprattutto perchè le sensazoni forti si vivano solo sulla pelle.
At 11/02/2009 02:59:00 PM, Martin
Una delle più belle riflessioni su questo film Smilla.
Finalmente qualcuno che evita di ripetere le solite considerazioni su cinema, citazioni e "rilettura della storia".
Il tuo approccio in definitiva è molto simile al mio, condensato nel lasciarsi trasportare da quest'onda di immagini in movimento, apprezzandone anche e soprattutto i suoi "vuoti".
Eccome se ne invoglia. Visto una settimana fa e ancora le parole non escono dalla penna.