martedì 27 ottobre 2009
BASTARDO A CHI?
Al di là dei giudizi personali, che non ha senso mettere in discussione, ci sono almeno un paio di considerazioni da fare su questioni un po' più oggettive.
La prima è che quasi tutti sono caduti nell'equivoco di Tarantino che "riscrive la storia".
Questa, oltre ad essere (nessuno se ne abbia a male) una baggianata, è anche una lettura superficiale di quanto viene mostrato sullo schermo.
Ma come? Avete capito che QT se ne frega di ogni regola (cinematografica e non) e non vi rendete conto che anche della Storia se ne infischia bellamente?
Di storico in questo film, a parte i nomi di alcuni personaggi, non c'è nulla, così come dei luoghi, quasi del tutto steriliazzati rispetto a quella che possa esserne la percezione comune, non rimane che il nome.
Tutta questa ambientazione è volutamente finta per evitare qualsiasi reazione emotiva, del tutto contraria alla natura e allo scopo del film. La storia non viene riscritta perchè di fatto non c'è, non è funzionale alla burla perpetrata ai danni dello spettatore. Tarantino non vuole ribaltare certezze ma catapultarci nel suo mondo, ridicolizzandosi e semmai “riscrivendo” se stesso, evitando ad arte la stessa caratterizzazione dei personaggi, buttati nella mischia solo come pedine nel gioco cine-mentale dell’autore.


La seconda considerazione riguarda più in generale l’idea di cinema che sembra riscuotere l’entusiasmo di una certa generazione di cinefili: il cinema della forma, dello stile, in cui non importa ciò che dici ma solo la soluzione innovativa e/o dissacratoria con cui veicoli l’assenza di contenuti. Stiamo parlando certamente di questo Bastardi ma anche e soprattutto del cinema dei vari Cloverfield e Star Trek ma anche dei Transfomers e degli Antichrist, tutti ovviamente con le loro belle (e sostanziali) differenze. Ma è una lista incompleta, quella che la debole memoria mi detta in questo momento.
Al di là della forzatura nel mettere nello stesso calderone pellicole così programmaticamente diverse quello che rimane è la stessa pulsione “estetizzante”, il tentativo di dare valenza al racconto come sequenza di unità autoreferenziali, come giustapposizione di istanti, come somma di singoli episodi. E per tenere insieme questi compartimenti stagni occorre avere un’idea che preceda tutto e che permetta di esserne il collante più o meno coerente col tipo di materiale trattato. Può essere una visione cinematografica, può essere un espediente tecnico o un semplice vezzo stilistico, ma in ogni caso dev’essere preesistente al film stesso, che finisce per essere solamente lo svolgimento di quest’idea.
Per quanto sia scontato dirlo, questo è cinema che va bene a chi questo cinema apprezza.
Molto poco dalle parti di chi scrive.
 
posted by Martin at 13:32 | Permalink |


4 Comments:


At 11/18/2009 03:03:00 PM, Blogger Luciano

Ovviamente, pur non essedo del tutto d'accordo con le tue affermazioni, tengo a farti sapere che ho visto il film circa tre settimane fa e non sono riuscito ancora a scrivere una parola, ma non perché non mi sia piaciuto, ma proprio per la questione della storia (come hai bene messo in evidenza niente è legato ai fatti accaduti e scritti sui libri di storia). C'è qualcosa che mi sfugge e... be' comunque spero di buttar giù qualcosa quanto prima e di leggere magari uno dei tuoi sempre interessanti e intelligenti commenti. A presto (A proposito... non ho ancora visto, ahimé, Antichrist)

 

At 11/19/2009 12:22:00 PM, Blogger Martin

Su cosa non sei d'accordo?
Suvvia fammi sapere...
Io poi cercherò di fare la mia parte.

 

At 11/19/2009 04:49:00 PM, Blogger Luciano

"Non del tutto d'accordo" potrebbe valere un "quasi d'accordo". Non so.. il film mi è piaciuto e spero di rivederlo quanto prima per esprimere in maniera più compiuta e meno vaga il mio punto di vista. Dovrei rivederlo presto. Poi, magari ritorno a motivare meglio il mio attualmente "nebuloso" punto di vista.

 

At 11/20/2009 11:55:00 AM, Blogger Martin

Non vedo l'ora!