lunedì 18 maggio 2009
LA MALA ORDINA
LA MALA ORDINA
(La mala ordina)
Regia: Fernando Di Leo
Produzione: Italia/Germania
Anno: 1972

Genere: Poliziottesco senza poliziotti

In una città dove il vizio si annida in ogni angolo una banale caccia all’uomo si trasforma in una carneficina, ed in fondo è proprio ciò che ci si può aspettare da un racconto forte ed equilibrato che non ha paura a svilupparsi con la mera giustapposizione di corpo su corpo, che siano corpi che lottano o corpi come meri oggetti sessuali, fino allo strazio finale in cui nemmeno sopravvivere ha più tanta importanza.

Merita una visione (anche per uno sguardo su un'epoca, cinematografica e non solo)
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posted by Martin at 21:56 | Permalink |


2 Comments:


At 6/20/2009 04:27:00 PM, Blogger Fabrizio

Non ci sono poliziotti perchè molto semplicemente LA MALA ORDINA non è assolutamente un poliziottesco. Infatti, non solo è leggermente precedente al filone poliziottesco, ma è chiaramente un NOIR e non poteva essere altrimenti visto che è tratto dagli scritti di SCERBANENCO (che infatti scriveva noir) rivisitato dalla mente arguta di Fernando Di Leo.
Solo una visione veloce ed approssimativa può pensare di catalogare LA MALA ORDINA come un poliziottesco, magari grazie alla presenza di alcune scene d'azione e da qualche inseguimento. In realtà la mano del maestro F. Di Leo inserisce argomenti sociali lontanissimi dal genere poliziottesco, come ad esempio l'emancipazione sessuale del personaggio di TRILLI (Francesca Romana Coluzzi) che accenna a sesso da praticare con un uomo di colore (scandalo!). Martin scusami molto, ma sul poliziottesco in generale e su Fernando Di leo in particolare sono intransigente! Un saluto.

 

At 6/20/2009 05:25:00 PM, Blogger Martin

Hai perfettamente ragione Fabrizio nel fare questa distinzione.
Tieni conto però che la mia definizione di genere ha un significato abbastanza ampio e un po' fuori da quella convenzionale, non intende catalogare ma piuttosto circoscrivere un contesto.
Nello specifico in questo caso il poliziottesco si riferisce non ai contenuti, come hai giustamente sottolineato, ma piuttosto ad assonanze di tipo stilistico e tecnico.
In particolare in questo LA MALA ORDINA sono molte le similitudini con il precedente MILANO CALIBRO 9, sempre Di Leo / Scerbanenco, in cui l'elemento poliziesco invece c'è.
E tutto il discorso non intende affatto negare la mano autoriale (straordinaria) di Di Leo ma anzi sottolinearne l’impatto innegabile sul cinema italiano di quegli anni e sul poliziottesco propriamente detto.
In ogni caso grazie per l’intervento appassionato e competente nonchè assolutamente gradito.