mercoledì 15 settembre 2010
FRONTIERS
FRONTIERS - AI CONFINI DELL'INFERNO
[Frontière(s)]
Regia: Xavier Gens
Produzione: Francia/Svizzera
Anno: 2007

Genere: Lotta per la sopravvivenza

Troppo semplicistico per avere sufficiente spessore politico, troppo improbabile per suscitare vero raccapriccio e in definitiva troppo rozzo per scatenare la necessaria tensione, questo racconto di ex-nazisti, storpi e altri torturatori, tenuti insieme da meschini piani di purificazione razziale, rimane comunque l’espressione di un cinema vivo e, inutile dirlo, sanguigno, notevole almeno per la grande abilità nel confezionare suoni ed immagini.

Solo per i fan del genere.

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posted by Martin at 23:00 | Permalink |


4 Comments:


At 9/16/2010 12:19:00 PM, Anonymous AlDirektor

Un altro di quelle pellicole che mi ha confermato l'inutilità di questo genere di film. Al pari di "Martyrs" e "A l'interieur". Vorrebbero far trapelare una causa più sadica (cattiva) e pensata, ma sono solo un ammasso di dettagli raccapriccianti (specialmente "A l'interieur"). Non valgono il prezzo del biglietto.

 

At 9/16/2010 02:31:00 PM, Blogger Martin

Non mi fraintendere Al, A l'interieur e Martyrs sono grandi film. Estremi e a tratti insopportabili ma supportati da un'estetica solida e consapevole.
Capisco bene che non sia cinema per tutti ma non c'è traccia di compiacimento o di gratuità in ciò che viene mostrato.
E oltre a questo sono tecnicamente validissimi, tanto da influenzare l'horror americano, che non a caso ha reclutato tutti i migliori registi francesi/belgi, autori di queste pellicole del "nuovo sangue" come mi piace chiamare questo filone.
Al contrario questo Frontiers mi ha francamente deluso.
Se i film citati non ti sono piaciuti ma apprezzi comunque l'horror più classico ti consiglio il francese Them, meno "estremo" ma carico di tensione.

 

At 9/17/2010 06:19:00 PM, Blogger Fabrizio

Secondo me questo è un buon horror.
Intendiamoci, tutto già visto, ma in questo caso il regista confeziona un film che va un pò oltre il genere, con una buona fotografia e addirittura qualche campo lungo, non restando bloccato dal classico mix tanto di moda nell'horror moderno composto da macchina da presa nervosa e musica metal sparata a volume eccessivo.

 

At 9/17/2010 08:39:00 PM, Blogger Martin

Se parliamo dell'aspetto tecnico mi trovi d'accordo, Fabrizio.
Come gli altri horror francesi citati, regia, suono e fotografia sono di prim'ordine.
Sono piuttosto altri gli aspetti che non mi convincono, si cerca la denuncia politica ma non la si approfondisce, si "costruisce" una famiglia di creature deformi e malate ma non si riesce a dosare la carica grottesca finendo nel ridicolo. Con l'effetto, alla fine, di finire per provare totale disinteresse per il destino della protagonista.
Cosa potrebbe esserci di peggio in un horror?