(A History of Violence)
Regia: David Cronenberg
Produzione: USA/Germania
Anno: 2005
Genere: Violenza Urbana
Gelo sentimentale che scioglie vite tranquille squassate da un passato che non muore mai, tanto da non riuscire a capire fino in fondo quale dei due opposti sia l’immagine più fedele di queste realtà familiari/provinciali apparentemente (e volutamente) anonime.
Merita una visione.
Etichette: Midwest, Vendetta, Viggo Mortensen
At 3/03/2008 03:29:00 PM, ernesto
Ciao, Martin! Complimenti per il blog!
Questo film l'ho visto proprio qualche giorno fa. Dalla fama che aveva pensavo che fosse qualcosa di particolare, invece l'ho trovato molto "normale", finanche prevedibile. È piacevole da vedere, ma veramente non ho capito cosa ci sia di speciale.
La storia è banale, non ci sono dialoghi memorabili (o magari ci sono, ma non me li ricordo, ergo...), i cattivi sono al limite della parodia dei gangster e perciò diventa difficile prenderli sul serio fin dall'inizio, e Aragorn non è che sia un personaggio così originale.
Ripeto, si guarda volentieri, ma a questo punto mi diverto di più a guardare un episodio di Lost o di CSI.
È anche per film come questi che ultimamente mi sono dato alle serie TV: pochi fronzoli e molta carne al fuoco per soddisfare la voglia di sentirsi raccontare una bella storia.
Per altri tipi di emozioni c'è anche il cinema con la C, ma non mi sembra questo il caso.
Ciao!
ERNESTO
At 3/03/2008 04:44:00 PM, Martin
Benvenuto Ernesto in questo mio nuovo spazio.
Mi pare evidente la tua delusione nei confronti di questo film ed io stesso anche se non sono drastico come te ne vedo comunque i limiti.
La mia delusione più grande è dovuta al fatto che Cronenberg ci ha quasi sempre abituato a film molto personali.
Ed è qui che forse manca qualcosa, anche se lo stile c'è e la sceneggiatura anche se non è memorabile non arriverei a definirla banale.
E poi se ti lamenti di questo prova a vedere American gangster e poi ne riparliamo!
ps. quando Christian leggerà che preferisci una serie televisiva a certi film come minimo gli viene un colpo... ;)
At 3/04/2008 07:11:00 AM, ernesto
Grazie per la risposta, Martin.
Christian lo sa già che mi piacciono le serie, e discorsi con lui su questo argomento li abbiamo già fatti, ma tu stesso sai bene come la pensa lui.
Sulla trama banale, volevo dire che non è originale. Ho citato Lost proprio perché mentre guardavo questo film mi è venuta in mente Kate che all'inizio della serie cerca di non far sapere che è stata una criminale, perché ha l'occasione di rifarsi una vita. Poi per caso le capita di impugnare una pistola e sparare e tutti si stupiscono di come la sappia usare bene. E lei mente e cerca di ritardare il momento della verità. Poi alla fine vengono a sapere del suo passato ma i suoi amici non le chiedono nulla e l'accettano così com'è.
E di storie del genere ne ho già viste/sentite altre.
Voglio dire, a livello di storia, di personaggi, di situazioni già questo film non è il massimo dell'originalità, ecco. E se non ci aggiungi un'impronta stilistica forte, una forma particolare, un lato oscuro più oscuro (appunto Cronenberghiano), allora per me diventa poco interessante.
Perché di Lost o di altre serie girano un episodio alla settimana, perciò certe cadute stilistiche o annacquamenti linguistici sono inevitabili (e quindi più facilmente perdonabili), ma in un film da cinema e per di più "d'autore" lo sono un po' di meno.
Ciao!
ERNESTO
At 3/05/2008 09:42:00 AM, Christian
A me questo film era piaciuto per la dicotomia fra famiglia "normale" e famiglia "criminale", e per la scena finale dell'accettazione/perdono, ma mi sento di dire che "La promessa dell'assassino" gli è superiore, anche se siamo nella stessa categoria di film (cioè meno disturbante della media cronenberghiana).
Per quanto riguarda le serie tv, forse è inutile riaprire il discorso: io non le vedo anche perché richiedono di deidicare troppo tempo a un unico prodotto: cambierei idea se ogni episodio raccontasse una storia diversa (come "Ai confini della realtà"). In più non amo lo stile (di regia, di montaggio, di recitazione) delle serie americane, e infatti quelle poche che apprezzo sono europee (Martin sa che recentemente ho addirittura acquistato per la prima volta un cofanetto di una serie completa, naturalmente britannica!)
ricordo che mi era piaciuto. i dizionari (il morandini) hanno dato 5 stelle a questo film, raro privilegio. non mi spingerei a tanto, ma lo considero comunque un prodotto più che corretto.