giovedì 24 aprile 2008
OXFORD MURDERS
OXFORD MURDERS - TEOREMA DI UN DELITTO
(The Oxford Murders)
Regia: Álex De la Iglesia
Produzione: Spagna/Francia
Anno: 2008

Genere: Numeri e misteri

Teorie matematiche filosoficamente applicate alla vita e messe in pratica nel delitto diventano il pretesto per mettere di fronte il luminare col giovane brillante, e con queste premesse si è sempre ben consapevoli che è forte il rischio di perdersi nell’anonimato, se non fosse che, ogni tanto, riemerge una certa vena grottesca in una sfida intellettuale che, in fondo, con un pizzico di alleniana ironia si dimostra essere anche meglio del sesso.

Merita una visione
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posted by Martin at 00:56 | Permalink |


5 Comments:


At 4/24/2008 02:48:00 PM, Anonymous Anonimo

Insomma...poteva essere molto meglio. Comunque non fa del tutto schifo...
Ale55andra

 

At 4/24/2008 03:58:00 PM, Blogger Martin

Non si può certo dire che sia un film privo di difetti, a tratti si ha l'impressione che non riesca a trovare una propria "coerenza" stilistica, ma d'altro canto è anche vero che ci sono certi particolari grotteschi e sopra le righe che non vedremmo mai in un film americano di questo tipo e che mi hanno fatto apprezzare per l'ennesima volta la mano del regista spagnolo.

 

At 4/24/2008 05:34:00 PM, Blogger Martin

Riprendo da un mio commento sul blog di Ale55andra:

"Visto che ne parlano male in troppi sono costretto a mettermi dalla parte della difesa.
Per sottolineare gli aspetti positivi di questo film occorre chiarire che tutto il film ruota intorno alla possibilità di prevedere il corso degli eventi e quindi quelle che chiami coincidenze in realtà non sono altro che rappresentazioni del caso e frammenti di quel caos scatenato dalle azioni umane, ovvero l'imprevidibilità di ciò che acquista logica solo a "posteriori".
Per quanto rigarda i personaggi, quelli di cui ci parli peggio sono proprio i
personaggi più "delaiglesiani", sono freak, mutantes che permettono di esplorare il lato oscuro dell'umanità.
E anche se non vengono approfonditi rimangono sempre lì, come un orrido promemoria che rimane ancorato al tessuto stesso del film.
Quella poi che chiami scena di cattivo gusto, da ometto l'ho trovata quasi boccacesca tra seni belli tondi e cibo, in una rappresentazione tra l'altro tipica di tanto cinema spagnolo.
Infine particolare non indifferente De la iglesia non ha paura ad addentrarsi nel politicamente scorrettissimo e di illustare l'idea del sesso e del macabro in modi tali che farebbero tremare i polsi ai pusillanimi produttori americani.
In definitiva non un grande film ma ben lungi dal meritarsi le critiche di chi forse pensava di avere a che fare col classico thriller americano."

 

At 4/25/2008 12:09:00 AM, Blogger Luciano

Be', allora bisogna che mi decida a vederlo.

 

At 4/25/2008 12:20:00 AM, Blogger Martin

Secondo me qualche soddisfazione questo film la dà.
Il problema principale è che a volte sembra faticare a trovare una propria dimensione stilistica, forse perchè il regista spagnolo paga un po' lo scotto di girare per la prima volta in inglese in un progetto con un respiro più internazionale.
Proprio per essere riuscito a superare con onestà queste difficoltà De la Iglesia mi conferma di essere un regista da seguire con attenzione.