martedì 9 marzo 2010
I DON'T WANT TO SLEEP ALONE
I DON'T WANT TO SLEEP ALONE
(Hei yan quan)
Regia: Ming-liang Tsai
Produzione: Malesia/Cina/Taiwan/Francia/Austria
Anno: 2006

Genere: Esistenze alla deriva

Di ritorno nella nativa terra malese, la fissità straniante del “suo” cinema si arricchisce di suoni e colori nuovi e l’attenzione per i corpi diventa ossessione per il corpo-oggetto, il corpo-veicolo, che assume valore come riempitivo di vuoti esistenziali, come irriducibile ricettacolo di amori problematici, per poi stupire, in ottimistica controtendenza, con un finale acquaticamente sospeso in cui l’amore vero torna fuori con prepotenza, come piccolo miracolo della nostalgia e del ricongiungimento.

Da vedere (anche se passaggi logici più arditi del solito non ne fanno una visione adatta a tutti)
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posted by Martin at 09:01 | Permalink |


4 Comments:


At 3/09/2010 01:28:00 PM, Anonymous iosif

bellissimo. ad ogni suo film mi stupisco di come tsai riesca ad essere sempre se stesso, eppure ogni opera abbia un'identità del tutto particolare. questo lo vidi a venezia e, forse proprio perché nel finale accenna alla speranza, come raramente succede nel cinema di tsai ming liang, mi sconvolse ancor più del solito.

 

At 3/09/2010 01:54:00 PM, Blogger Martin

Hai proprio ragione.
Se pensi poi che il precedente era finito in maniera devastante, con un finale tremendamente disilluso, la sorpresa è ancora maggiore.
Fai bene anche a sottolineare come il suo cinema sia sempre lo stesso eppure sempre capace di offrirci qualcosa di nuovo.
Qui in particolare c'è un'empatia particolare tra Tsai e i luoghi (della sua infanzia ?), mettendo spesso da parte il consueto legame viscerale coi suoi personaggi.
In un certo senso è anche uno dei suoi film più difficili da seguire, anche se questo può sembrare una cosa strana visto che Tsai è "ostico" per natura, si fa fatica ancora più del solito a mettere insieme i vari pezzi in cui è frantumata l'intensa narrazione.
Rimane comunque identica la capacità di crescerti dentro dopo la visione.
Dopo che mi sono visto The River e Goodbye Dragon Inn me li rivedrò di nuovo tutti di fila!

 

At 3/09/2010 04:41:00 PM, Anonymous missile

Hai ragione, film più ostico del solito che merita senz'altro una seconda visione.
Conferma ulteriore del fatto che Tsai o lo si ama o si smette di vederlo dopo 10 minuti; io sto nel primo gruppo. :)

Missile

 

At 3/09/2010 08:39:00 PM, Blogger Martin

Meno male che le fila degli estimatori si stanno rimpolpando.
Di Tsai si parla troppo poco in giro, purtroppo.