(Invictus)
Regia: Clint Eastwood
Produzione: USA
Anno: 2009
Genere: Epica storico-sportiva
Va bene avere il toale controllo espressivo e tecnico del mezzo cinematografico, va bene riuscire a trattare con minima retorica temi importanti come il razzismo e la riconciliazione nel Sudafirca di Mandela, meglio ancora se arricchiti dall’epopea sportiva della nazionale di rugby che trova nuovo vigore dal carisma pacificatore del nuovo presidente, eppure nonostante tutto questo continua a mancare quella scintilla che riesca ad arricchirci di qualcosa di nuovo, di sorprenderci, e che permetta di andare oltre la “civile” e “onesta” piacevolezza.
Per i fan di Eastwood.
Etichette: Biografia, Matt Damon, Morgan Freeman, Rugby, Storia, Sudafrica
At 2/28/2010 10:23:00 AM, Giuliano
ci sono due problemi grossi con questi film (penso a quello su Gandhi, o magari su Albert Schweitzer o su Beethoven):
1. è impossibile (per fortuna!)spettacolizzare
2. quelli che dovrebbero vederli se ne fregano e continuano nella loro becera ignoranza, quelli che già sono informati e sensibilizzati magari vanno a vederli ma non è che ne abbiano un gran bisogno.
At 2/28/2010 06:33:00 PM, Massimo Volpe
Pur riconoscendo che non + tra i migliori di Clint, a me il film è piacuto abbastanza: vero è un film a canone classicissimo, che però non indugia sulla santificazione nè tantomeno su facili buonismi da occidentali distanti 10 mila chilometri. Credo che, come è tradizione per il Clint più recente, anche stavolta abbia voluto fissare l'occhio sull'individuo che si muove all'inreno di un sistema che spesso soverchia.
Missile
At 2/28/2010 07:44:00 PM, Giuliano
Mah, io direi che è giusto farli, soprattutto se sono fatti bene, perché non si sa mai a chi possono giungere - magari in piccole dosi, qualche frammento, le vie del Signore sono infinite.
Però penso a film come quelli di Attenborough su Chaplin, che era sì bellissimo, ma ho fatto fatica a capirci qualcosa anch'io che avevo appena letto l'autobiografia.
Insomma, apprezzo e approvo ma non è mica facile.
At 2/28/2010 11:39:00 PM, Martin
@missile:
non mi fraintedere, non me la sento di parlarne male.
Sto cercando di individuare che cosa manchi a questo film per riuscire davvero a lasciare il segno.
Forse ci vorrebbe un regista capace di una visione personale più forte, anche col rischio di andare un po' "fuori tema".
@Giuliano:
Mandela e Chaplin hanno avuto ruoli troppo diversi e non potevano essere trattati allo stesso modo. In questo caso si cerca aderenza per poter far passare un bellissimo messaggio, riuscendo nel frattempo ad appassionare il pubblico.
Questo però non implica qualcosa di cinematograficamente memorabile.
@Ale:
non saprei, sono sicuro che riuscirai a trovare degli aspetti molto positivi!
Non vedo l'ora di leggere la tua recensione.
At 3/04/2010 03:31:00 PM, AlDirektor
Ormai è sicuro che tutti (o quasi credo) sono d'accordo nel dire che questo sicuramente non è il miglior Eastwood, ma un intermezzo fra un gran film ed un altro (così si spera per il prossimo film di Clint).
Come hai scritto tu però, per i fan di Eastwood è sicuramente da vedere.
Ma credo anche per i non fan.
At 3/04/2010 04:00:00 PM, Martin
Sono ssolutamente d'accordo acon te Al.
Mi dispiace solo che un film non perfettamente riuscito come questo sia spesso massacrato ben oltre i suoi limiti.
Che non sono tecnici o narrativi quanto una più generale incapacità di dare un'anima al film, di osare davvero, di aspirare a qualcosa di più che non la sola condivisione di valori basilari.
sono d'accordo. un film forse fin troppo "educato", quest'ultimo di eastwood.