domenica 21 febbraio 2010
THE BLACK CAT
THE BLACK CAT
(The Black Cat)
Regia: Edgar G. Ulmer
Produzione: USA
Anno: 1934

Genere: Malefici necrofili

Due autentici “mostri” sacri si scontrano per la prima volta ed è uno scontro di stili e personalità diverse, in cui nessuno è esente da cattiveria, anche se in realtà uno dei due è solo in cerca di una giusta vendetta, dopo aver perso moglie e figlia, contro un perverso adoratore del male, di cui il gatto nero simboleggia la natura indistruttibile, e tutto questo basterebbe, anche non considerando le angosciose e perverse atmosfere, a rendere memorabile questo assaggio di cinema dell’epoca d’oro in cui la paura era una davvero cosa seria.

Merita una visione
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posted by Martin at 23:10 | Permalink |


6 Comments:


At 2/22/2010 01:25:00 PM, Blogger Giuliano

Il leggendario Ulmer! Forse è perché da bambino e da adolescente vedevo questi film, e quelli di James Whale, e perfino Gianni e Pinotto, che non riesco più a prendere sul serio gli horror.
Hai presente l'inizio di "La mummia" di Karl Freund? Altro che i mostri di sabbia...

 

At 2/22/2010 01:42:00 PM, Blogger Martin

In realtà qui il livello di morbosità è alto, forse c'è dell'ingenuità ma non si scende nel ridicolo, più o meno volontario.
Gli horror Universal che precedono il Production Code osano decisamente più di quelli successivi.
In ogni caso sono anch'io affezionato a tutta la produzione di quell'epoca, Abbott e Costello a parte che conosco troppo poco.

 

At 2/22/2010 02:38:00 PM, Blogger Giuliano

Mah, il mio parere completo è che i mostri "computerizzati" sono troppo ben fatti, laccati e leccati... Un po' di "ingenuità" , come fai bene a sottolineare, e di rozzezza nella fattura, alle volte aiuta ad essere credibili: strano a dirsi, ma in fin dei conti noi persone reali siamo sempre un po' difettosi...
:-)
Abbott & Costello facevano film comici, però quasi tutti sull'horror. Ce ne è uno con dentro tutti, licantropi e vampiri, mi pare con tutte le star di quel tempo, Bela Lugosi & Co. Io li vedevo in tv da bambino, poi sono del tutto scomparsi e forse se ne è anche persa la memoria (non che fossero gran cosa, a dire il vero: Costello-Pinotto era abbastanza divertente, Abbott decisamente no).

 

At 2/23/2010 09:29:00 AM, Blogger Martin

C'è da dire che all'epoca anche gli horror erano pieni di artisti europei che venivano anche, ma non solo, dall'espressionismo tedesco.
Lo stesso Ulmer era stato scenografo per Murnau e Lang, non so se mi spiego...

 

At 2/23/2010 09:42:00 AM, Blogger Giuliano

Vero! Potremmo aprire un bel discorso, magari ci facciamo un libro insieme, a tre mani con Christian.
Intanto io ho nelle bozze parecchie cose già pronte, penso che sarà un piacere anche solo leggere i titoli... (a proposito, vedere cosa si tira fuori ogni giorno nei nostri blog è davvero divertente, mette di buon umore)

 

At 2/23/2010 03:20:00 PM, Blogger Martin

Non male come idea, non fosse altro per la vostra riconosciuta competenza.
Di sicuro apprezzo anch'io la ricchezza e la varietà delle visioni, mi piace un'idea di cinema che non abbia pregiudizi e che possa spaziare dai contenuti più alti a quelli più "popolari".
Avrai capito di sicuro la mia predilezione per il cinema di genere, se ha ancora senso chiamarlo così...