lunedì 8 marzo 2010
IL TUO VIZIO E' UNA STANZA CHIUSA E SOLO IO NE HO LA CHIAVE

IL TUO VIZIO E' UNA STANZA CHIUSA E SOLO IO NE HO LA CHIAVE
(id.)
Regia: Sergio Martino
Produzione: Italia
Anno: 1972
Genere: Sangue e perversioni
La commistione fra erotismo e sanguinosi delitti raggiunge qui un equilibrio perfetto, in un racconto popolato da personaggi ambigui e moralmente estremi in cui si ribaltano continuamente i ruoli di vittima e di carnefice, ed alternando sorprese dopo sorprese con una coerenza notevole per il genere, si arriva infine al beffardo finale in cui il gatto nero di nome Satana mostra finalmente qual è il suo ruolo in questo susseguirsi di omicidi, vendette e tradimenti.
Merita una visione.
Etichette: Anita Strindberg, Edwige Fenech, Luigi Pistilli, Padova, Thriller all'italiana
posted by Martin at 11:51

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Il film venne spacciato come "tratto da un racconto di E.A. Poe" come fu attribiuta a Poe la frase del titolo. In realtà Lucio Fulci ha sempre rivendicato la paternità di quella frase che avrebbe voluto usare per il lancio di un suo film. Da ricordare inoltre che sempre la medesima frase è presente nel precedente film di Martino "Lo strano ..." dove compare scritta su un fogliettino.
In effetti che Poe fosse solo una trovata "pubblicitaria" appare evidente dallo svolgimento di un film che segue strade e tematiche proprie.
Lo stesso titolo c'entra poco con il film stesso.
Comunque rimane un film davvero unico tra i tanti thriller italiani dell'epoca, non trovi?
Trovo. Anche perchè Martino era regista superiore rispetto a molti suoi colleghi che all'epoca si cimentavano con questo genere.
Su Martino sono proprio d'accordo, anche se come tutti per poter campare ha fatto un po' di tutto anche lui.
Comunque penso che tu sia d'accordo con me che tutto il personale tecnico italiano di quegli anni era di altissimo livello. Era gente che il "mestiere" cinema lo conosceva molto bene.
Il film venne spacciato come "tratto da un racconto di E.A. Poe" come fu attribiuta a Poe la frase del titolo. In realtà Lucio Fulci ha sempre rivendicato la paternità di quella frase che avrebbe voluto usare per il lancio di un suo film. Da ricordare inoltre che sempre la medesima frase è presente nel precedente film di Martino "Lo strano ..." dove compare scritta su un fogliettino.