(Sabrina)
Regia: Billy Wilder
Produzione: USA
Anno: 1954
Genere: Rinascite amorose
Viene davvero da pensare che difficilmente si possa rappresentare meglio la trasformazione di una ragazzina innamorata in una giovane donna piena di vita che trova l’amore, non in quello che è sempre stato l’oggetto del suo desiderio, ma nel più improbabile, e rassegnato alla solitudine, degli uomini, perché qui c’è davvero tutto ciò che c’è serve, leggerezza, sprazzi di comicità e di irresistibile e gioiosa vitalità, con interpreti a loro modo perfetti e due occhi sognanti che è impossibile dimenticare.
Da vedere.
Etichette: Audrey Hepburn, Humphrey Bogart, Long Island, William Holden
At 3/24/2010 11:39:00 PM, Martin
No, stonatura no. Meglio dissonanza, d'altronde le usava ogni tanto anche quel perfezionista di Mahler.
Su Bogart posso capire, anche se Casablanca smentisce l'asserto.
Ma lei, accidenti, è assolutamente adorabile, forse anche troppo.
Il film invece, e qui forse dissentiamo maggiormente, nel suo genere è assolutamente perfetto.
Sceneggiatura senza un momento debole e costruzione filmica dai tempi precisi e del tutto priva di orpelli inutili.
Potrebbe forse apparire eccessivamente zuccheroso e implausibile ma ciò che lo salva è la coerenza interna che gli permette di rispettare le regole stabilite fin dai primi fotogrammi.
Forse è solo che non riesci a stare al gioco Giuliano.
Solo per l'inventario, mica come giudizio critico: sono un grande fan di Audrey Hepburn ma questo film l'ho sempre trovato inguardabile, così come Colazione da Tiffany...
Però io sono fatto così, Bogart mi piace solo sporco, malvestito e con la barba di una settimana, come appare nei film di Huston.
E Audrey Hepburn mi piace molto di più quando non fa la bambolina.
Oggi mi prendo il ruolo della nota dissonante! (o stonata, fai tu)
:-)