sabato 2 ottobre 2010
GOODBYE, DRAGON INN
GOODBYE, DRAGON INN
(Bu san)
Regia: Ming-liang Tsai
Produzione: Taiwan
Anno: 2003

Genere: Crepuscolo esistenziale

Per una volta il vero personaggio principale non è in carne ed ossa e non sono le vicissitudini umane ad essere esattamente al centro dell'attenzione, ma stavolta è il Cinema stesso, come luogo fisico e sotto forma di un vecchio e mitico film degli anni '60, entrambi luoghi della nostalgia, e solo nel sottofondo galleggiano i turbamenti dei pochi ancora rimasti tra spettatori e personale, cosa che può rendere più difficile il coinvolgimento nelle lente spire di un racconto che rimane comunque tanto affascinante quanto claustrobico.

Merita una visione (soprattutto se si ama il cinema di Tsai).

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posted by Martin at 04:34 | Permalink |


6 Comments:


At 10/04/2010 05:11:00 PM, Anonymous iosif

e la merita sì una visione, e anche qualcosa in più :)

 

At 10/04/2010 07:36:00 PM, Blogger Martin

Massì lo sai, con me sfondi una aperta su Tsai!
E' solo che a livello puramente personale questo suo film mi ha "preso" meno di altri suoi lavori come Vive l'amour (ovviamente) o come I don't want to sleep alone o Che ora laggiù.
Poi è ovvio che sono meglio 10 minuti a caso di Tsai della maggior parte dei film adesso al cinema.

 

At 10/04/2010 11:06:00 PM, Blogger Massimo Volpe

E' un grande film , come tutti quelli di Tsai; la bellezza di questo sta nell'aria di nostalgia che si respira e tutto sommato nella maggiore leggibilità della pellicola; anche secondo me non è il suo migliore, ma rimane un lavoro grandissimo.

 

At 10/04/2010 11:46:00 PM, Blogger Martin

Forse non avere visto il vecchio wuxia vero protagonista di questo film mi ha fatto perdere qualcosa in materia di atmosfera e nostalgia per un certo tipo di cinema.
Tu che ne dici Missile?

 

At 10/05/2010 11:52:00 AM, Blogger Massimo Volpe

Oddio, quel wuxia non l'ho visto neppure io, ma il film proiettato, e la presenza in sala dei due attori del film , allora divi, oggi anonimi anziani col nipotino, rimandano senz'altro ad una concezione epica del cinema,al di là del film stesso che ne è solo un esempio, cosa che trasuda però da tutta la pellicola, ben rappresentata da quel "nessuno si ricorda più di noi". Insomma, sembra più di assistere ad una visita ad un sacrario ricchissimo di memorie che ad un film.

 

At 10/05/2010 01:32:00 PM, Blogger Martin

Infatti il discorso dei due attori non l'avevo nemmeno colto.
Così come solo alla fine ho scoperto che si trattava dell'ultimo giorno di apertura del cinema.
Proprio il fatto che non tutti gli elementi siano evidenti può avermi creato una certa difficoltà nella comprensione di questo film.
Comunque conto di rivederlo presto, di sicuro potrò apprezzarlo meglio.