martedì 9 dicembre 2008
LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE
LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE
(Vertigo)
Regia: Alfred Hitchcock
Produzione: USA
Anno: 1958

Genere: Passione mortale

Da qui parte tutto, se quello che si cerca sono gli angoli oscuri che scatenano gli impulsi umani più inquietanti, apparenti follie e incubi ricorrenti, in cui amore e intrigo si aggrovigliano in matasse intricate che hanno la magica capacità di tenerci perennemente sulla corda, per un racconto dal linguaggio cinematograficamente formidabile e arricchito da un punto di vista ancora oggi assolutamente visionario anche se non sempre convincente.

Da vedere
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posted by Martin at 23:12 | Permalink |


7 Comments:


At 12/10/2008 10:31:00 PM, Anonymous Anonimo

Film fantastico. Un Hitchcock da brividi più del solito. Altro che da vedere. Da studiare e ammirare.

 

At 12/10/2008 10:55:00 PM, Blogger Martin

Ammetto di non impazzire per il suo cinema.
Sia chiaro, ne ammiro quell'immensa abilità tecnica che ha fatto davvero scuola e apprezzo molti dei suoi capolavori.
Non riesco però a farlo rientrare nei miei autori di culto, forse per una certa schematicità nella messa in scena dei suoi film.
O forse è solo una questione di sensibilità personale.

 

At 12/12/2008 02:31:00 PM, Blogger Luciano

Un grande film, ma non importa che lo dica io. Ritengo che per conoscere la regia sia quasi obbligatorio guardarsi i film di Hitchcock, anche se questo non significa che i suoi film siano insuperabili. Per me Hitchcock è un maestro e uno dei miei registi preferiti, ma amo anche e soprattutto registi che non condividono il suo stile.

 

At 12/12/2008 06:40:00 PM, Anonymous Anonimo

CAPOLAVORO.
Ale55andra

 

At 12/16/2008 11:53:00 PM, Blogger Martin

@Luciano:
non posso contestare quello che dici. Ma rimane il fatto che non scambierei mai un Hawks a caso per un Hitchcock.

@Ale:
da te non mi aspetterei di meno ;-)

 

At 2/08/2009 06:03:00 AM, Anonymous Anonimo

Avvolto come un incubo in un vortice di tensione, il film è un thriller inquietante che esplora le zone più profonde e sconcertanti della psiche, un viaggio nella parte scura dell'animo umano sullo sfondo di una San Francisco, onirica e bella come mai. Inizia come un film d'azione, lasciando presagire sequenze movimentate... ma l'atmosfera diventa improvvisamente lenta, sognante, il ritmo si fa contemplativo.

Non è un semplice "giallo" ma una storia d'amore e di morte (profonda e disperata), una angosciosa analisi di una ossessione (impregnata di feticismo e frustrazione), un racconto luciferino e inquietante che insinua malessere e vertigine nello spettatore, coinvolgendolo come raramente accade. Un film da rivedere e rivedere (e ogni volta si scopre qualcosa di nuovo; estremamente interessante e bellissima l'edizione in DVD).

 

At 3/04/2009 12:24:00 AM, Blogger Martin

Grazie per la tua analisi cinemaleo.
Mi convinco sempre di più di quanto sia radicata la mia idiosincrasia per l'autore, pur rimanendone forte la mia stima.